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martedì 28 ottobre 2008

LEGGE ELETTORALE: NAPOLITANO, NO COMPRIMERE PLURALISMO POLITICO




da ADNKRONOS





Roma, 28 ott. - Sulla riforma della legge elettorale, occorre che in Parlamento si discuta per cercare di ottenere il piu' ampio consenso, tenendo presente l'esigenza di non comprimere il pluralismo politico, pur nella legittima intenzione di evitare un eccessivo frazionamento della rappresentanza politica. E' l'esigenza sottolineata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ricevendo al Quirinale i rappresentanti di diverse forze politiche riunite nel 'Comitato per la democrazia', cui aderiscono Rifondazione comunista, Verdi, Partito socialista, nuovo Psi, Psdi, Sinistra democratica, Partito liberale, nuovo Partito d'azione, Comitato 101. Il Capo dello Stato ribadisce la sua convinzione, gia' espressa in precedenti occasioni come egli stesso ricorda, che "quando si tratti di modificare regole tra le piu' importanti della competizione democratica, quali sono quelle dei sistemi elettorali, sia da ricercarsi un ampio consenso in Parlamento. Modifiche in questo campo -osserva- sono state largamente riconosciute in questi anni come opportune e mature; ed e' stata riscontrata, nel recente passato, una preoccupazione condivisa circa l'esigenza di stabilire un piu' direttolegame tra gli eletti e i territori rappresentati e di garantire un effettivo intervento dei cittadini-elettori nella scelta dei loro rappresentanti". Per Napolitano, "c'e' da augurarsi che tali esigenze formino oggetto di adeguata attenzione nel corso della discussione parlamentare sulle norme per l'elezione dei deputati italiani al Parlamento Europeo. E la massima attenzione -aggiunge- dovrebbe essere egualmente prestata alla necessita', in particolare per l'elezione del Parlamento Europeo, di non comprimere il pluralismo politico in quelle che sono sue significative espressioni, pur introducendosi disposizioni volte a evitare eccessi estremi di frammentazione nella rappresentanza dell'Italia all'Assemblea di Strasburgo". Il Presidente della Repubblica -nel corso del ricevimento al Quirinale del 'Comitato per la democrazia' nel quale sono rappresentate tutte forze politiche al momento non presenti nelle due aule di Camera e Senato- si dice "convinto che la discussione in Parlamento possa essere aperta, senza rigidita', ad ogni proposta costruttiva".

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