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Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

sabato 28 agosto 2010

Riunirsi, parlare, discutere... per un Italia migliore!

Come giunto pubblichiamo questo invito per chi potrebbe essere interessato...

Terminato il meritato periodo di riposo, continua l'entusiasmante percorso iniziato la primavera scorsa per la salvaguardia del Bene Comune Acqua.

Coloro che desiderano dare il proprio contributo sono invitati a partecipare alla riunione prevista per

giovedì 02 settembre

alle ore 20:30

presso "Casa per la Pace"

(contrà Porta nova, 2 Vicenza)


Affronteremo tra gli altri anche i seguenti argomenti:

- Consolidamento e organizzazione dei gruppi locali e del coordinamento provinciale Acqua Bene Comune

- Contributo ai gruppi di lavoro del coordinamento regionale e obiettivi fissati durante l'incontro di Belluno del 31 luglio

- Appuntamenti in preparazione all'assemblea nazionale di Firenze prevista per il 18 e 19 settembre

- Obiettivi e iniziative prossime e future in provincia

Un invito a diffondere la notizia e l'invito ai numerosi vicentini che hanno dimostrato di condividere i nostri ideali.


A presto!

mercoledì 25 agosto 2010

Una boccata di ossigeno!

Segue da www.famigliacristiana.it

La Costituzione dimezzata

Il Cavaliere è sempre più insofferente delle "forme" e dei "limiti" previsti dalla Costituzione. Ecco l'Editoriale di "Famiglia Cristiana" n.35, in edicola dal 25 agosto.

24/08/2010
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato.

La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.

lunedì 16 agosto 2010

Che spettacolo!


Aspettando Londra... europei di Nuoto, Budapest 2010.

A guardare queste immagini ci si aspettano sempre i risultati migliori... ma quante prove prima di raggiungere certi obiettivi... vero PD?

venerdì 13 agosto 2010

Commemorazione dell'eccidio di Malga Zonta

L'eccidio di Malga ZontaDomenica 15 agosto, a partire dalle ore 10, Rosy Bindi, presidente dell'Assemblea nazionale del Partito Democratico e vicepresidente della Camera, è a Folgaria (Trento), in località Malga Zonta, per tenere l'orazione ufficiale nel 66esimo anniversario dell'eccidio nazifascista del 1944.

Quel giorno 17 giovani partigiani del gruppo guidato dal comandante Bruno Viola, che avevano trovato rifugio nella malga, furono allineati contro il muro esterno e barbaramente trucidati. Un sacrificio che permise ai loro compagni di sganciarsi.

L'orazione ufficiale di Rosy Bindi sarà preceduta dagli interventi di Maurizio Toller, sindaco di Folgaria, Luigi Dalla Via, sindaco di Schio, e Giuseppe Ferrandi, direttore del Museo Storico Trentino.

Viale dei Martiri - Bassano del Grappa

lunedì 9 agosto 2010

Il compito del Pd è affrettare la caduta del governo

di Rosy Bindi

Ancora non è chiaro quando la fine del Pdl e la nuova geografia di questa maggioranza provocheranno una vera e propria crisi di governo. È evidente però che la profonda lacerazione tra Berlusconi e Fini rende ancor più difficile la navigazione a vista, tanto arrogante quanto inconcludente, di questo Berlusconi ter. Da troppo tempo l'esecutivo è in affanno, condizionato dai problemi personali del premier, incapace di affrontare le emergenze nazionali, in primo luogo la profonda crisi economico finanziaria, ostaggio delle rivendicazioni della Lega e minato dallo squallore di cricche e affaristi più o meno occulti.

I democratici non sono disponibili a tollerare nuove divagazioni e giochi di prestigio. Vigileremo, incalzando il premier e la sua sbrindellata maggioranza perché si assumano finalmente la responsabilità di raccontare in Parlamento il loro fallimento. La nostra posizione è chiara: quando cade un governo si torna a votare. E, come ha detto Bersani, noi abbiamo il fisico e buone ragioni per affrontare eventuali elezioni anticipate. Tuttavia, di fronte alle difficili condizioni economiche e sociali dell'Italia, e ad una vergognosa legge elettorale, il presidente della Repubblica potrebbe valutare di chiedere a tutte le forze politiche un supplemento di responsabilità per avviare una fase di transizione, con un governo di salute pubblica per fare alcune limitate riforme e mettere il paese in sicurezza.

Senza confusione di ruoli e senza pasticci, con un orizzonte temporale definito, si può lavorare, come ho detto domenica nell'intervista all'Unità, anche in una "alleanza innaturale". Ma questa disponibilità non può essere interpretata come un'apertura di credito a chiunque. Al contrario, condizione essenziale perché un nuovo esecutivo di salute pubblica sia percepito e si configuri come una vera transizione democratica, deve essere composto e guidato da personalità che non abbiano avuto responsabilità in questo come in altri governi Berlusconi.

L'ho già detto e lo ripeto, non si vede come il ministro Tremonti, autore di una manovra economica che abbiamo duramente contestato con Regioni, Enti Locali, categorie professionali e sindacati possa interpretare una fase di transizione che al tempo stesso certifichi la fine del berlusconismo. Alleanze innaturali non significa affatto premiership innaturali. E quando verrà il momento, la proposta del Pd sarà tanto più convincente e praticabile quanto più saremo espliciti e trasparenti su questo punto. Nel frattempo, anziché mostrarci più divisi di quanto in realtà non siamo sugli scenari futuri, impegniamoci ad affrettare l'apertura formale della crisi e a licenziare questo governo.

La squadra

La squadra