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venerdì 4 luglio 2008

CONSORZI DI BONIFICA

BONIFICA. La Regione fa chiarezza sulla restituzione dei tributi minimi ingiustamente incassati nel 2007 Venezia diffida i Consorzi «Tocca a voi rimborsare»E ora scoppia il caso dell’agio esattoriale: alcuni enti lo applicano anche sotto i 16,53 euro e così si supera la soglia di esenzione

Marco Scorzato «La restituzione ai cittadini dei tributi di bonifica ingiustamente riscossi per l’anno 2007 spetta ai Consorzi. Solo dopo che gli enti avranno rimborsato i contribuenti, la Regione potrà trasferire le risorse a compensazione». La Regione Veneto, per voce del dirigente del settore agricoltura Riccardo De Gobbi, taglia la testa al toro. Basta rimpalli di responsabilità: i cittadini che per il 2007 hanno pagato tributi inferiori a 16,53 euro devono rivolgersi ai Consorzi di bonifica se vogliono il rimborso di quelle somme. Che non erano dovute. Per legge. LA LEGGE DISAPPLICATA. A distanza di un anno e mezzo dall’entrata in vigore della norma che esentava dal pagamento per gli importi minimi, le parole del dirigente regionale chiariscono ruoli e responsabilità. Il punto è che alcuni cittadini al Consorzio si sono già rivolti. Senza però ottenere il rimborso. Anzi, un cittadino che alcuni mesi fa si è rivolto al Consorzio Medio Astico-Bacchiglione si è visto consegnare questa risposta: «Si informa che lo scrivente ente sta attendendo che la Regione provveda all’approvazione dei tracciati trasmessi dal Consorzio per la definizione». Come dire: se Venezia non ci trasferisce le risorse, noi non vi rimborsiamo. LA DIFFIDA. Parole che, però, lo stesso dirigente regionale ha rispedito al mittente: «Si diffida codesto consorzio - recita la lettera indirizzata al Medio Astico - dall’attribuire all’amministrazione regionale ritardi e/o responsabilità che risultano da attribuire esclusivamente a scelte dell’amministrazione». «La palla è in mano ai Consorzi - ribadisce ora De Gobbi -. Assicuriamo che, nel momento in cui gli enti si mettono in regola, la Regione liquiderà loro le somme a “compensazione”». CONSORZI IMPUNIBILI. Ma se i Consorzi persistono nell’inerzia. come si fa a farsi rimborsare? «Il “legislativo” della Regione - spiega De Gobbi - ritiene che Palazzo Balbi non abbia il potere di attuare repressioni verso gli enti riottosi: non possiamo commissariarli». Insomma, c’è la legge ma non la sanzione. Che fare, dunque, per avere il rimborso dei tributi ingiustamente versati? C’è la strada del ricorso alle commissioni tributarie, ma spesso il gioco non vale la candela. L’estrema ratio potrebbe essere una class action. A meno che la “Politica” non batta un colpo: anche perché c’è chi, in Consiglio regionale, ritiene che la Regione possa eccome esercitare un controllo nei confronti dei consorzi inerti. “AGIO” FAI DA TE. Ma il caos non si limita al 2007. L’anno scorso dodici consorzi su 20 hanno disapplicato la legge regionale; quest’anno tutti la rispettano, ma ciascuno la intepreta a modo suo. Uno dei nodi è il calcolo della soglia di esenzione: la legge parla di 16,53 euro. Ma quel tetto si riferisce al tributo puro? Oppure al tributo sommato alle spese generali di riscossione? Buon senso direbbe “buona la prima”. Così in effetti si comportano alcuni consorzi, come lo Zerpano Adige Guà, sede a S. Bonifacio e comptenza fino alla Valchiampo. Ma non è così dappertutto. Consorzio che vai, “agio” che trovi. Il Medio Astico, ad esempio, applica l’agio esattoriale “a monte”: se la somma del tributo del 2008 e dell’agio porta la bolletta sopra i 16,53 euro, il Consorzio emette l’avviso. Ma non c’è una linea imposta dalla Regione? «Non abbiamo redatto una circolare - conclude De Gobbi - ma abbiamo organizzato incontri con gli enti, suggerendo di non considerare l’agio. Che motivo c’è di applicarlo se la spesa per la riscossione non è sostenuta?>>

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