Quest'inverno in una scuola vicentina, per fare una bravata, degli alunni di prima superiore hanno introdotto delle bevande superalcoliche. Il loro organismo non ha ancora sviluppato degli enzimi che demoliscono l'alcool etilico e uno di loro è andato in coma. Chiamata l'ambulanza è stato soccorso all'ospedale. Per non far trovare il corpo del reato alcuni compagni sono usciti da una finestra e attraverso il tetto hanno portato via le bottiglie vuote. Non sono passate quattro ore che già cominciavano a fioccare i primi commenti dei coetanei su facebook dalle altre scuole.
Morale?
L' "evento" è capitato ad inizio febbraio, i genitori allarmati non hanno pre-iscritto i loro figli in questa scuola, che si è trovata una decina di iscrizioni e probabilmente non riuscirà a far partire il nuovo indirizzo.
Forse, poi, le sospensioni non sono servite perchè sarebbe opportuno far svolgere ai discoli lavori socialmente utili; tuttavia, come si sa, nella scuola il personale scarseggia e non è ben organizzato.
Che dire?
Ai posteri l'ardua sentenza.
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