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martedì 5 agosto 2008

UNA VITTORIA IN REGIONE. La quinta comissione dopo una seduta fiume ha accolto ieri le richieste beriche, utilizzando un fondo per imprecisati “interventi speciali

UNA VITTORIA IN REGIONE. La quinta commissione dopo una seduta fiume ha accolto ieri le richieste beriche, utilizzando un fondo per imprecisati "interventi speciali"

18 milioni di euro in più per la sanità del Vicentino

Nove milioni di euro in più a Vicenza. Tre milioni 330 mila in più a Thiene-Schio, tre ad Arzignano, due milioni 800 mila a Bassano. In tutto fanno un gruzzolo di oltre diciotto milioni da spalmare sul riparto di prima stesura del fondo sanitario assegnato alle 4 Ulss vicentine. Lo ha stabilito ieri a Venezia la quinta commissione dopo una seduta fiume e un documento finale (passato con un solo voto contrario, un paio di astensioni, e il sì per la prima volta in assoluto del centro sinistra del Pd), in cui l'assessore Sandro Sandri ha accolto quasi tutte le proposte giunte dagli esponenti berici. in passato tante volte dimenticati o trascurati, che questa volta si portano a casa un risultato davvero ragguardevole. Per ridurre le grosse sperequazioni emerse nella delibera confezionata dagli uffici ancora prima dell'insediamento di Sandri, si utilizzerà tutto il "tesoretto" messo da parte per non ben precisati "interventi speciali". Il 40 per cento verrà ripartito fra le Ulss che si erano trovate in sorte quote pro capite sotto la media regionale dei 1488 euro, tenendo conto soprattutto della consistenza demografica. La più abbondante torta del 60 per cento andrà, invece, alle Ulss capoluogo, fatta eccezione per Belluno e Venezia che già ricevono il plus privilegiato del 25 per cento in più, alle aziende che dimostrano effettivi flussi turistici, e alle aziende ospedaliere di Padova e Verona, che però rispetto a una prima ipotesi di computo avranno 12 milioni in meno, riversati anch'essi in questo finanziamento-extra che alla fine premia soprattutto Vicenza e Treviso.

Non solo: ma si comincia a eliminare anche il vecchio criterio che non accontenta più nessuno, quello del 2,5 per cento uguale (o quasi) per tutti. L'aumento fisso cala al 2 per cento, e lo 0,50 entra in una nuova filosofia di distribuzione "intelligente", con uno schema progressivo a scalare che dovrebbe portare all'azzeramento. Non è solo un auspicio. Un odg della commissione impegna Sandri a superare entro 3 anni quel limite della spesa storica che è stato il padre dei disequilibri creatisi fra le Ulss. Altri risultati: il Frat si scorpora dalle risorse pro capite; l'anno venturo si farà lo stesso con i farmaci oncologici ad alto costo; si comincia ragionare con criteri diversi per Suem e pronto soccorso. Si volta pagina, e si va verso quel riconoscimento delle funzioni specialistici su cui puntano Ulss come Vicenza per abbattere un gap che le penalizza da sempre. Insomma, la pressione delle forze politiche nostrane è servita. La battaglia trasversale lanciata dal forzista Meneghini, ma poi fatta propria da Lega, An, Udc, Pd, dalla Provincia, dalle conferenze dei sindaci, dallo stesso ordine dei medici, ha avuto un effetto dirompente, e il resto lo hanno fatto i consiglieri vicentini della quinta. Ieri si è fatto sentire Onorio De Boni (Udc). Accanto a lui Claudio Rizzato (Pd) e Raffaele Grazia (Ppe). Ed esulta dall'esterno Roberto Ciambetti (Lega). Il gioco di squadra ha funzionato.


di Franco Pepe
Il Giornale di Vicenza martedì 05 agosto 2008 cronaca pag.

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