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Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

giovedì 18 giugno 2009

Confindustria: ripresa faticosa nel 2010 Entro 2 anni un milione di disoccupati.




Uno slogan di Forza Italia di qualche anno fa diceva:


"Un milione di posti di lavoro"...


Chissà quando all'Italia ritornerà la memoria...



Immagini e titolo di questo post sono stati tratti da un'articolo presente sul sito de "Il Giornale"

4 commenti:

il 05-06-2009 il PD ha detto...

In maggio il governo Berlusconi ha compiuto un anno. Un anno che per l’Italia si è fatto sentire. Ma non nel modo in cui vi hanno raccontato, non per i successi che dicono di aver raggiunto. La realtà, quella della vita vera degli italiani, è molto diversa: il nostro è un Paese più povero, più ingiusto, più insicuro, più disinteressato all’ambiente e al futuro.

La sua fotografia, che poteva essere anche peggiore senza l’impegno dell’opposizione in Parlamento, la trovate nelle pagine di questo dossier del gruppo parlamentare del Pd. Accompagnata dalle idee del Partito Democratico. Quelle per l’Italia che vogliamo.

Il 10-06-2009 il PD ha detto...

"Oggi non c'è nessuno che perdendo il lavoro non venga aiutato dallo Stato. C'è la cassa integrazione per i precari, così come per i lavoratori a progetto". Silvio Berlusconi a Porta a Porta (04/06/09).

"Si stima che 1,6 milioni di lavoratori dipendenti e parasubordinati non abbiano diritto ad alcun sostegno in caso di licenziamento". Mario Draghi all'Assemblea della Banca d'Italia, Considerazioni finali (29/05/09).

"Questa è un'informazione di Draghi che non corrisponde alle cose che emergono dalla nostra conoscenza della realtà italiana". Silvio Berlusconi, Radio anch'io (05/06/09).

FALSO

I precari e i lavoratori a progetto non hanno la cassa integrazione guadagni. Il decreto legge "anticrisi" n.185 convertito in legge con modifiche il 28 gennaio 2009 prevede un intervento una tantum a beneficio dei lavoratori parasubordinati che hanno percepito almeno 5000 euro e meno di 13819 euro nell'anno 2008 da parte di un unico committente e che ora risultano senza commesse di lavoro e svolgono attività in settori o zone dichiarati in stato di crisi (poi soppresso nel decreto attuativo).

Si tratta di un intervento di sostegno del reddito in via sperimentale e non di un'indennità di disoccupazione. Il valore del sussidio è del 20% del reddito percepito l'anno precedente per il 2009 e del 10% successivamente. I lavoratori parasubordinati, infatti, sono considerati autonomi dal punto di vista previdenziale, e dunque senza diritto alle prestazioni di disoccupazione. I particolari requisiti necessari per accedere ai sussidi (per esempio, due anni almeno di iscrizione alla cassa) escludono la maggior parte dei lavoratori a tempo determinato, ma soprattutto quelli con un contratto di lavoro somministrato o interinale per non parlare degli apprendisti.

Inoltre, le imprese con meno di 15 dipendenti, tessuto fondamentale del nostro paese, possono fare ricorso solamente alla Cassa integrazione guadagni in deroga con lunghi tempi di attivazione e scarse risorse tanto che in alcune zone d'Italia le banche e le Fondazioni bancarie si sono attivate per anticipare il versamento. In un primo momento si era parlato anche di interventi formativi per riqualificare i lavoratori che perdono il proprio posto, ma nella legge e nel decreto attuativo non se ne trova traccia.

Maggiori approfondimenti negli articoli de lavoce.info e nella proposta alternativa di Boeri e Garibaldi per risolvere queste disparità.

Ferruccio Zecchin il 21-02-2009 ha detto...

In occasione della "Serata della Solidarietà", il presidente del coro El Vajo ha scritto:

Carissimi,
l’impegno della Comunità Francescana di Chiampo, del coro El Vajo e dell’Associazione Solidarietà Umana in favore dei più bisognosi si concretizza anche quest’anno con una rassegna corale. Lo scopo è sensibilizzare le persone di buona volontà sulle crescenti difficoltà economiche che le molte famiglie incontrano in questo momento di crisi. Per la prima volta, in dieci anni, si è deciso di destinare i fondi raccolti a quei gruppi famigliari in stato di grave indigenza a causa della perdita del posto di lavoro.

Una situazione pesante, che riporta indietro nel tempo, quando nella nostra valle si doveva emigrare per dare dignità alla propria vita.

I tempi sono cambiati ed il benessere diffuso degli ultimi decenni hanno creato delle aspettative che non possono, purtroppo, trovare riscontro. La realtà porta spesso allo sconforto, a situazioni di disagio pericolose perché colgono impreparati non solo i cittadini ma anche e soprattutto imprenditori, politici ed amministratori.

Insieme si può fare molto.

Ferruccio Zecchin

il 10-11-2008 LaFabbrica ha detto...

Poveri noi...

Il tema della povertà delle famiglie è tornato alla ribalta dopo i dati diffusi dalla Banca d'Italia e dall'Istat. Abbiamo chiesto al prof. Massimo Baldini, docente all'Università di Modena e Reggio di dirci come stanno le cose.

Manda la tua proposta.

La squadra

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