sabato 6 giugno (dalle ore 15.00 alle ore 22.00) e domenica 7 giugno (dalle ore 7.00 alle ore 22.00), siamo chiamati a dare il nostro voto per le elezioni del Palamento Europeo.
Anche se spesso non ce ne rendiamo conto, le decisioni che vengono prese dagli organi dell’Unione Europea e che si concretizzano in regolamenti, direttive, ecc… incidono direttamente nella vita di ogni giorno di ciascuno di noi ed in particolar modo nella materia alimentare, in quella sanitaria, nelle attività economiche, ecc…
E’ evidente quindi che queste elezioni assumono una grande importanza per la nostra nazione.
Anche se non interessati, come altri comuni in questa tornata elettorale da elezioni amministrative, è importantissimo recarsi alle urne a votare scegliendo chi ci deve rappresentare: i nostri europarlamentari.
Lasciare che altri scelgano al nostro posto è sempre sbagliato.
Quindi ricordati che il voto è un diritto conquistato con grande fatica, ed anche sacrificando la vita, dalle generazioni che ci hanno preceduto. La democrazia va difesa soprattutto dalla disaffezione al voto, anche se questa può avere motivazioni comprensibili.
Certo che vorrai esercitare questo tuo importante diritto ti saluto
Cordialmente
IL SINDACO
Dott. Antonio Boschetto
Con queste parole il nostro primo cittadino ci invitava a recarci alle urne esattamente una settimana fa. Sarebbe bello che ci esortasse a partecipare anche al
Referendum
che si terrà
domenica 21 e lunedì 22 giugno.
Molti non sanno nemmeno di che cosa si tratta, altri pensano che il cambiamento della legge elettorale dovrebbe spettare al parlamento. Il Partito Democratico è sicuramente dell’opinione che per mandare definitivamente al macero l’attuale legge “porcellum” che regolamenta le elezioni politiche, il referendum è la via più veloce e sicura.
Che ne pensate?
Referendum
che si terrà
domenica 21 e lunedì 22 giugno.
Molti non sanno nemmeno di che cosa si tratta, altri pensano che il cambiamento della legge elettorale dovrebbe spettare al parlamento. Il Partito Democratico è sicuramente dell’opinione che per mandare definitivamente al macero l’attuale legge “porcellum” che regolamenta le elezioni politiche, il referendum è la via più veloce e sicura.
Che ne pensate?
3 commenti:
Il Partito Democratico della Provincia di Vicenza invita tutti gli elettori e gli iscritti a recarsi alle urne il 21 e 22 giugno e votare SI’ al referendum per cambiare la “legge-porcata” di Calderoli. Votare Sì ai 3 quesiti proposti significa riaprire un processo riformatore che possa finalmente dare all’Italia una legge elettorale in grado di garantire la governabilità.
Se vincono i Sì infatti, scompariranno
quesiti 1 e 2)
le coalizioni di partiti e si eviterà che questi si uniscano il giorno delle elezioni e si dividano subito dopo imponendo veti, mediazioni e verifiche continue a maggioranza e governo. Votare sì servirà inoltre a restituire
(quesito 3)
almeno in parte “lo scettro” ai cittadini in materia di scelta degli eletti in parlamento e costringere il Parlamento a fare le riforme che oggi non vuole fare.
La Segreteria Provinciale
del Partito Democratico
Domenica 21 e lunedi 22 giugno si voterà per i ballottaggi in 4 comuni della nostra provincia.
E' altamente probabile che la vittoria o la sconfitta dipenda da una manciata di voti ed è quindi
assolutamente fondamentale mobilitare tutto il nostro elettorato affinchè vada a votare per i nostri candidati: Maurizio Scalabrin a Montecchio Maggiore, Alberto Neri a Valdagno, Luigi Dalla Via a Schio, Stefano Cimatti a Bassano.
Tutti noi abbiamo parenti e amici che abitano in queste città e con uno sforzo minimo da parte di ciascuno (una telefonata, una mail, un sms) potremmo spostare l'ago della bilancia a favore dei candidati sostenuti dal PD.
E' una battaglia di tutto il pd vicentino: aiutateci a vincerla!
Un grazie per quello che potrete fare e buon lavoro.
Federico Ginato
Responsabile Enti Locali PD Vicenza
Referendum: Parisi, come la definì Calderoli, porcata era porcata rimane
di Arturo Parisi
L'esperienza ci insegna che la sconfitta é in genere orfana. La vittoria ha invece cento padri. Ho idea che nel caso della sconfitta del referendum sulla legge elettorale sia una volta tanto l'opposto". Lo afferma Arturo Parisi, leader dei Democratici per la Democrazia.
"E' chiaro chi ha perso, e io non ho difficoltá a riconoscermi tra essi. Resta ancora da capire - continua l'esponente democratico - chi rivendica il merito e il peso di questa vittoria. Sono proprio curioso di sentire dalla loro voce il come e il perché, e soprattutto cosa essi pensano di fare di quella che sembrerebbero voler rivendicare come una propria vittoria. Anche se non era imprevista, a questo punto la sconfitta é certa. La sconfitta di chi si é battuto a mani nude contro la legge che Calderoli definí una porcata, prima contro la sua approvazione, poi per la sua abrogazione in parlamento, e solo alla fine facendo appello ai cittadini.Non ho mai appartenuto alla schiera di chi pensa che il successo renda giusta una causa e l'insuccesso la proclami invece sbagliata, né a quella di chi combatte solo le battaglie giá vinte. Se l'attuale legge elettorale era ieri una porcata, porcata resta anche dopo questo voto chiaro ma inefficace solo per il mancato raggiungimento del quorum" . Pur nella sconfitta - conclude Parisi - il risultato ci dice che la stragrande maggioranza degli italiani che hanno preso la parola condivide il nostro giudizio. Questa legge é una porcata. La loro parola ci impegna.
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