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Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

sabato 29 marzo 2008

Quattro chiacchiere con i giovani.

Venerdì 4 Aprile, alle ore 20.30 nell' auditorium comunale di Chiampo, si terrà un incontro fra i giovani candidati nella lista del Partito Democratico per le elezioni amministrative di Chiampo e i giovani del comune.

TUTTI I GIOVANI SONO INVITATI A PARTECIPARE !

Sandra Benetti afferma:

Ciao ragazzi
, so che sarete numerosi alla nostra serata in auditorium venerdì 4 aprile, alle ore 20.30
Non preoccupatevi, non farò la "mamma rompiscatole" che si intrufola nelle feste dei figli!
Mi piacerebbe però che al di là delle vostre idee politiche vi confrontaste serenamente, pacatamente........(Walter docet)
e tiraste fuori le idee ma anche le perplessità che alla vostra età è giusto avere.
Aiutatemi a fare Chiampo moderna!
Insieme WE CAN
Buon lavoro ma anche......(Walter docet) e soprattutto
BUON DIVERTIMENTO!

Sandra Benetti
candidato sindaco

PS: E dormite pure sonni tranquilli; non abbiamo trovato nessun pasticciere in grado di fare una torta che mi possa contenere!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Egregio Gruppo del PD di Chiampo,

sono un elettore di centro sinistra e proprio per questo devo dirvi che sono stato deluso dalla serata di incontro con i giovani.
La scelta della sala è stata azzardata: troppo grande quando l'affluenza è incerta.
L'accoglienza è importantissima perché nelle elezioni comunali il rapporto umano con l'elettore è la chiave per ottenere il voto: nessuno ha speso 5 minuti per parlare con me di cosa facessi, di quali fossero le mie impressioni sulla vostra lista, se avessi delle idee su Chiampo o anche solo perché fossi venuto.
Non so quale fosse il programma della serata ma alle 21.00 la candidata sindaco non era ancora arrivata: capisco che non è bello magari legare la presenza di un candidato ad un evento mal riuscito, ma almeno una stretta di mano mi avrebbe dato energia per esprimere nel vostri confronti il mio voto. I fogliettini con la frase scritta sopra: se volete inserirvi tra i giovani dovete pensare come loro. Iniziate con uno spritz offerto al bar centrale e poi a metà serata uno di voi sale sul bancone e ringrazia i presenti e dite che per voi lo sprizt è solo un modo per stringere la mano, ma che la politica è fatta di idee, di progetti e di servizio alla comunità e tutti i presenti hanno o possono avere un ruolo attivo per la loro comunità.
Non so se leggerete questo commento, cmq spero che la prossima volta vi sia una preparazione più certosina di un incontro che avrebbe potuto essere un'occasione vincente per promuovere la cultura politica liberaldemocratica del PD.
Cordiali saluti.
Francesco Dalla Gassa.

Anonimo ha detto...

Ciao,
spero che la vostra campagna vada bene. Mi dispiace di non potervi dare un aiuto "fisico", ma mi piacerebbe dare comunque un apporto ideale. Vivendo la maggior parte del tempo fuori non conosco bene la situazione dei singoli quartieri di Chiampo. Tuttavia alcune idee e valutazioni generali me le sono fatte e le vorrei comunque condividere con voi.
1) La prima questione che sicuramente verrà all'ordine del giorno è la questione edilizia. Negli ultimi anni nel paese si è assistito alla costruzione dissennata di interi nuovi quartieri, che da quanto mi dicono aumentano il volume di posti casa di circa 1/4. Premesso e non concesso che tali nuove abitazioni trovino in tempi brevi dei proprietari (visti i prezzi), c'è da chiedersi chi andrà ad abitarci. Il tasso di natalità non è significativo, tale per cui i nuovi alloggi potrebbero essere occupati solo da persone non autoctone, verosimilmente persone provenienti da Stati non appartenenti alla comunità europea.
Se fossero (cosa che non accadrà, vedi punto 2) interamente occupati (cosa di cui dubito), aumenterebbe considerevolemente la popolazione (di circa 1/4) e di conseguenza la richiesta di servizi: a partire dalla capienza delle strutture scolastiche e dai servizi di assistenza agli anziani fino alla viabilità. Inoltre, se venissero occupati da cittadini extracomunitari, si potrebbero porre certamente problemi di integrazione e di sicurezza. Costruire case nuove comporta una serie di ripercussioni sociali importanti, che andavano (come non è stato fatto) messe in conto. Si tenga poi in debito conto anche il deturpamento del territorio che in taluni casi tali costruzioni hanno comportato.
2) Ricollegandomi al primo punto vi è da osservare che oggi la situazione economica non è rosea e purtroppo pare che il momento nero non sia destinato a finire a breve. Quindi sempre meno si avrà la necessita di manodopera dall'esterno e questo non favorirà certo l'occupazione dei nuovi alloggi. Piuttosto c'è da chiedersi come poter reimpiegare il personale che fino ad oggi ha lavorato nel settore della concia.
3) L'attività della concia ha da sempre rappresentato una fonte di ricchezza per il nostro paese. Purtroppo oggi il processo di globalizzazione e il nuovo assetto geo-economico hanno messo in crisi le aziende del nostro paese, soprattutto le piccole e in alcuni casi le medie, che meno di altre riescono a competere nei scenari internazionali. Con molta buona volontà si è cercato di sopperire allo svantaggio competitivo agendo sui prezzi e aumentando la produttività. Ma ciò oggi non basta più. Si è infatti innescata una evidente lotta per la sopravvivenza gli uni contro gli altri (da quanto mi dicono in alcune lavorazioni si combatte sui centesimi di euro), lotta che sfavorisce tutti e non aiuta nessuno. Invece di fare squadra, mancando una regia (l'amministrazione comunale avrebbe potuto fare qualcosa in questo senso), si è scelta la strada del tutti contro tutti, mettendo in pericolo centinaia di posti di lavoro (con le conseguenze che ne discendono).
A mio avviso è mancata la lungimiranza. Qualcosa si poteva fare e si può fare. Si sarebbe potuto, ad esempio, formare un consorzio locale per promuovere un marchio locale "pelli del Chiampo", assicurando determinati standard di lavorazione e creando quindi un segno distintivo all'interno del mercato. Si sarebbe potuto formare un consorzio per l'istituzione di un centro di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e di nuove tecniche di lavorazione. Si sarebbe potuto pensare di prevedere progressivamente una diversificazione dell'attività economica, visto che il trend negativo dell'industria conciaria era prevedibile. Tuttavia ognuno ha pensato al proprio orto e mancando una regia non si è mai fatto squadra. Capisco benissimo che il Comune non può intromettersi sul mercato, comunque ha la possibilità di agire da regia, cosa che non è mai stata fatta.
4) Vi è poi un forte problema culturale. Il benessere economico (sia benvenuto!) non ha comportato anche un aumento della soglia culturale. Questo perchè è mancata anche qui una regia che sapesse coordinare le attività e coinvolgere i giovani fin dalla giovane età. Molte volte la Parrocchia ha fatto da supplente alla mancanza di attività culturali a livello comunale. Tuttavia il profiquo aiuto della Chiesa coinvolge solo il popolo dei credenti che non si identifica (e sempre meno si identificherà) con la popolazione del paese. Ben venga l'aiuto di tutti, ma serve un coordinamento da parte dell'amministrazione, la quale non può pensare di affidare tale compito ad altri.
Serve innanzitutto pensare ad un meccanismo di aiuto e di supporto (non solo economico!) ai genitori nel loro difficile compito educativo. E' indubbio che la sensibilità verso la cultura e l'adesione a determinati valori nasca primariamente in famiglia. Serve un maggiore monitoraggio nei confronti delle scuole, le quali rappresentano un altro canale preferenziale di trasmissione di valori. Serve un controllo e un maggior coinvolgimento in un percorso educativo e culturale di coloro che gestiscono i luoghi di ritrovo dei ragazzi, quali possono essere i bar. Bisogna poi cercare di valorizzare la nuova biblioteca facendola diventare il centro di una serie di iniziative culturali stabili. Dalle mostre per giovani artisti locali, a reading poetici a incontri con gli scrittori, a dibattiti su temi di settore. La mia esperienza mi ha mostrato che tali iniziative danno frutto solo se sono stabili. Bisogna seminare anche sui piccoli numeri, senza pensare di dover per forza attirare le folle. La sporadicità delle iniziative è nemica della cultura.
5) Sviluppo sostenibile. Anche la situazione a mio avviso in alcuni casi è drammatica è necessario pensare ad uno sviluppo edilizio e delle attività economiche che non deturpi l'ambiente più di quanto sia accaduto fino ad ora. Il nostro territorio è una risorsa da valorizzare non una vacca da mungere, pena il rischio di dover spendere i nostri soldi per curarci dalle allergie, dalle intolleranze (per non dire di peggio). Bisogna puntare sulle ristrutturazione piuttosto che sulle nuove edificazioni, sull'adesione a standard costruttivi di eccellenza, sugli impianti a basso consumo, sull'utilizzo delle energie alternative. Questo chiaramente implica una revisione dei vincoli costruttivi comunali e richiede la previsione di incentivi economici.
In conclusione bisognerebbe sedersi ad un tavolo con la popolazione e con le associazioni di categoria che operano nel nostro Comune per scrivere assieme (con meccanismi molto più democratici rispetto a quelli fino ad ora messi in campo), un "patto di sviluppo per Chiampo", nel quale (ripeto, assieme) si pensi a come dovrà essere il Comune per i prossimi dieci anni. Il nostro piccolo comune ha bisogno di ritrovare unità e spirito di partecipazione. Le persone hanno bisogno di essere ascoltate e di sapere che i loro suggerimenti vengono ascoltati. Il mio sogno è quello che Chiampo possa diventare un piccolo laboratorio di sperimentazione di democrazia partecipativa (come già accade nei piccoli comuni tedeschi o francesi simili al nostro), nella quale senza vuoti di potere i cittadini si sentano responsabili dell'amministrazione del paese. Gli strumenti giuridici esistono, basta conoscerli e sperimentarli. L'Europa può esserci di vero aiuto.
Avrei altre mille idee, ma per il momento mi fermo a queste prime semplici annotazioni.
Sono sempre disponibile.
In bocca al lupo,

Matteo

Anonimo ha detto...

Ciao, Matteo sono Maurizio Boschetto consigliere uscente nella lista Chiampo Solidale e candidato con il PD con Sandra Benetti, mi è piaciuto e condivido il tuo pensiero e sopratutto l'analisi fatta della situazione edificatoria e dei problemi che tutta la Valle stà attraversando a cominciare dalla concia, senza mettere in secondo piano giovani, cultura , il traffico e risparmio energetico.Non voglio dillungarmi ma Spero che tu possa trovare una serata per condividere con noi i tuoi pensieri e fare uno scambio di informazioni. In attesa di conoscerti personalmente un grazie a te e a tutti quelli che ci stimolano con le propie idee per come vedono Chiampo e come lo vorrebbero per il futuro. Maurizio Boschetto

La squadra

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