Pubblicità sulla registrazione

Registrati! Riceverai i nuovi post via mail.

Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

mercoledì 9 novembre 2011

Voto farsa a gennaio 2012?

Di seguito due interessanti articoli: uno tratto da http://firmovotoscelgo.wordpress.com/

l'altro è un articolo apparso oggi su www.corriere.it (http://www.corriere.it/politica/11_novembre_09/berlusconi-urne-febbraio_4b4429c2-0aa6-11e1-8371-eb51678ca784.shtml)

Parisi, Morrone: evitare il rischio di un nuovo Parlamento di nominati. Rispondere al referendum e andare ad elezioni si può.

Rimettere ai cittadini la scelta tra le alternative future per il Paese sembra sempre piu’ inevitabile e auspicabile. Mentre si ragiona sulla prospettiva di nuove elezioni, e’ urgente tuttavia prepararsi a corrispondere alla richiesta avanzata da 1.200.000 cittadini sulla necessita’ di cambiare questa infame legge elettorale.

Guai se si andasse a nuove elezioni senza averla cambiata o addirittura proprio per non cambiarla. Altrettanto inaccettabile e’ trarre motivo dalla necessita’ di cambiarla per escludere la possibilita’ di nuove elezioni.

Cambiare in pochi giorni il porcellum con una legge che ricalchi i quesiti referendari, e andare quindi ad elezioni e’ possibile.

In ognuna delle prospettive in campo e’ percio’ necessario che ognuno dica subito come pensa di evitare il rischio che il Paese sia di nuovo rappresentato da una casta di nominati. Non basta la crisi economica a giustificare come mai, nonostante dal deposito della richiesta di referendum in Cassazione siano passati infatti 40 giorni, nessuno abbia fatto nulla per correggere i propri errori ed omissioni passate.

Arturo Parisi, coordinatore politico comitato referendario

Andrea Morrone, presidente del comitato referendario

Berlusconi: meglio votare a febbraio
Ma nel Pdl nasce la fronda anti-urne
Il premier: «Decide Napolitano ma un altro esecutivo è impensabile». Scajola raduna i suoi: no al voto. Pisanu: se si torna al voto sono pronto a lasciare il partito.


MILANO - Silvio Berlusconi si dimetterà subito dopo l'approvazione della legge di stabilità. Lo ha annunciato martedì al capo dello Stato, dopo il voto alla Camera sul rendiconto di bilancio che ha decretato lo sgretolarsi della sua maggioranza. E lo ha ribadito nel day after della debacle in alcune interviste a giornali, radio e tv. Il Cavaliere ha preso atto della fine della sua esperienza di governo e si dice convinto che essa coincida anche con la fine della legislatura: «Siccome non ci sono altre maggioranze possibili, vedo solo le elezioni all'inizio di febbraio». Ma all'interno del Pdl non tutti la vedono così ed è anzi sempre più ampia la fronda di quanti nel partito del premier si dicono invece favorevoli alla creazione di un governo di emergenza.

SCAJOLA IN CAMPO - Tra i nomi di maggiore peso c'è l'ex ministro Claudio Scajola, a cui fanno capo diversi parlamentari. «Le elezioni anticipate non sono auspicabili - ha commentato a margine della presentazione di un libro durante una diretta di Corriere Tv -. Il ricorso al popolo sovrano è il massimo del rispetto che in una democrazia si deve avere. Ma è altrettanto vero che il Parlamento ha come compito quello di gestire con immediatezza le difficoltà. Considerando il calendario non si potrebbe votare prima della fine di febbraio. E restare tre mesi e mezzo senza un governo sarebbe pericolosissimo per l'Italia». Scajola pensa ad un nuovo esecutivo «possibilmente sempre nell'ambito del centrodestra, recuperando anche quanto si è rotto (riferimento indiretto ai finiani e a Casini, alleato nella legislatura precedente, ndr), per essere in assoluta consonanza con il voto del 2008». Per l'ex ministro lo stesso Berlusconi, in qualità di vincitore delle ultime politiche, dovrebbe avere un ruolo nella trattativa che porterà alla nascita del nuovo governo.

MICCICHE' E FORMIGONI - Sulla stessa linea Gianfranco Miccichè, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e leader di Grande Sud: «Andare al voto adesso significa rendere più instabile e meno credibile il nostro Paese. Di fronte agli attacchi dei mercati finanziari bisogna reagire con fermezza e realizzare immediatamente le riforme che l'Europa partendo proprio da quelle che riguardano il Sud». Concorda anche il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, punto di riferimento del partito al Nord (e negli ambienti vicini a Cl): «Andare a elezioni anticipate nelle attuali condizioni drammatiche per l'economia sarebbe un grave danno per l'Italia. Chiedo a Berlusconi di esplorare tutte le possibilità perché l'Italia possa avere dopo le sue dimissioni un governo con una maggioranza larga e forte che riporti sotto controllo la situazione economica».

PISANU PRONTO A LASCIARE - Anche un altro ex ministro berlusconiano, Beppe Pisanu, dice no al ritorno anticipato alle urne. «Sono contrario, anzi contrarissimo» ha detto, aggiungendo che «serve un nuovo governo». «Se ci sono elezioni anticipate - ha aggiunto conversando con alcuni senatori - esco dal gruppo, dal Pdl, da tutto...». Quindi, estraendo un foglietto su cui c'è scritto l'andamento finanziario italiano dell'ultimo periodo, ha sottolineato:: «Questi sono numeri da default».

L'APERTURA DI LUPI - Un'apertura all'ipotesi di un diverso esecutivo arriva dal vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, anch'egli deputato del Pdl, che non esclude la formazione di un governo di emergenza nazionale «ampiamente condiviso». Lupi, parlando con i giornalisti a Montecitorio, ha spiegato: «Se la legge di stabilità venisse approvata entro il fine settimana, già lunedì possono cominciare le consultazioni e a quel punto ci sono due strade, o le elezioni o un governo ampiamente condiviso che però non può essere fatto da transfughi».

NUOVO VERTICE - La situazione è dunque assai incerta. I mercati temono che il capo del governo stia prendendo tempo mentre le opposizioni provano ad accelerare sul ddl Stabilità. Giorgio Napolitano fa sapere che deciderà presto e il premier, intanto, torna ad incontrare i suoi a Palazzo Grazioli. Un vertice con i big del Pdl: oltre ad Angelino Alfano, Gianni Letta, il Guardasigilli Francesco Nitto Palma, Fabrizio Cicchitto e Ignazio La Russa.

ACCORDI SFUMATI - In vista di elezioni anticipate, al premier e al Pdl sarebbero piaciuto recuperare un rapporto con l'Udc. «Abbiamo chiesto più volte al Terzo Polo, a Pier Ferdinando Casini, ai centristi di ricostituire il centrodestra e la risposta è sempre stata negativa - ha spiegato il Cavaliere ai microfoni di radio e tv - . Oggi appare chiaro che ci siano degli accordi di Casini con la sinistra e quindi non credo che ci sia questa possibilità».

Pdl e Lega, nuovo vertice nella notte
I TRADITORI E IL BENE DEL PAESE - In mattinata il Cavaliere ha spiegato ai media la scelta delle dimissioni e ha voluto anche ribadire che il suo è stato «un gesto di responsabilità nei confronti del Paese per evitare che la diserzione di pochi possa danneggiare l'Italia in modo irreparabile». Il premier insomma ha agito anteponendo «l'interesse del Paese al suo e a quello del governo e della sua parte politica». L'amarezza per il voto alla Camera, comunque, resta. «Sono un ottimista per natura e speravo che al dunque il senso di responsabilità, di lealtà verso gli elettori sarebbero prevalsi - ammette Berlusconi -. Invece, dopo Fini e i suoi 26 parlamentari che sono passati all'opposizione, altri sette parlamentari hanno fatto la stessa cosa, tradendo il mandato elettorale e in un momento come questo tradendo anche l'Italia».

L'OPPOSIZIONE - In ogni caso, Berlusconi sembra certo del fatto che gli italiani non vorranno consegnare il Paese «nelle mani di un'alleanza che parte al centro e arriva fino a Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Antonio Di Pietro. Penso che sia qualcosa di indigeribile alla maggioranza degli italiani. Eppure - dice piccato il capo del governo - loro sono già convinti di avercela fatta, hanno perfino preparato i nuovi organigrammi e promesso a Casini che farà il presidente della Repubblica e lui ci spera altroché e per questo non li molla».

Cristina Argento
Alessandro Sala
09 novembre 2011 17:58

Nessun commento:

La squadra

La squadra