E' giunta in redazione la mail di Antonio Ricci che di seguito riportiamo. Lasciate pure un commento qui o ai siti democratici che più vi aggradano!
Discutere per decidere e cambiare!!
Di seguito la posizione ufficiale del partito democratico sui 2 referendum in difesa dell’acqua bene comune:
Ordine del Giorno – Acqua
Approvato dall’Assemblea nazionale 4-5 febbraio 2011 a Roma
L’assemblea nazionale del PD
Il Partito democratico ha condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata dell’acqua imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente.
Le norme fatte approvare dal governo Berlusconi espropriano gli enti locali della loro autonomia e responsabilità e li espongono al rischio di soccombere alla forza di monopoli privati retti da poche grandi aziende spesso del tutto estranee ai contesti territoriali in cui viene svolto il servizio.
La privatizzazione forzata imposta dal governo é un disegno da contrastare con grande determinazione.
Il Partito democratico ha perciò manifestato la propria vicinanza a quanti hanno sostenuto la battaglia per contrastare la privatizzazione forzata imposta dal governo anche attraverso lo strumento referendario.
solo a partire da un intervento legislativo di riforma complessiva del settore è possibile realizzare gli obiettivi irrinunciabili della tutela delle acque, dell’accessibilità per tutti, di un uso razionale della risorsa garantendo l’equità delle tariffe e della massima qualità ed efficienza del servizio e, insieme a questi, della copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e della gestione sostenibile della risorsa acqua, eliminando dispersioni, sprechi e usi inappropriati.
il Partito democratico ha presentato una propria proposta di legge con ciò rispettando il mandato ricevuto dall’assembla nazionale riunita a Roma il 21 e 22 maggio scorsi e assumendo quindi come principi guida la natura di bene pubblica della risorsa acqua e quindi la proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture; la gestione industriale del servizio idrico integrato; la necessità di una forte regolazione e controllo pubblico sulle gestioni con l’istituzione di una autorità nazionale di regolazione, compartecipata dallo Stato e dalle regioni; il ruolo fondamentale delle regioni e degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio idrico integrato nel pieno rispetto dei principi generali, degli standard di qualità, dei livelli minimi essenziali fissati a tutela dell’interesse pubblico e dei diritti dei cittadini; la natura della tariffa come corrispettivo del servizio idrico integrato da modulare con una tariffa sociale e con un tariffa che incentivi il risparmio idrico; la necessità di vincoli chiari alla realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio con un impegno al riequilibrio territoriale per garantire lo stesso livello di servizio in ogni area del paese
l’importanza della straordinaria partecipazione alla raccolta di firme promossa a difesa dell’acqua pubblica e quindi il valore della consultazione referendaria che si svolgerà entro il 15 giugno prossimo, che richiederà comunque un intervento legislativo di riforma complessiva del settore.
2. Si impegna
a presentare in Parlamento proposte ed emendamenti per fermare gli effetti del decreto Ronchi in attesa della consultazione referendaria;
a continuare la battaglia in difesa dell’acqua pubblica sostenendo la partecipazione alla consultazione referendaria come occasione per fermare la privatizzazione forzata imposta dal governo e avviare una riforma complessiva del settore che abbia al centro i principi ispiratori della proposta di legge presentata dal Partito democratico.
Riteniamo questa posizione del tutto insufficiente e molto ambigua.
Chiediamo al partito democratico di prendere una posizione chiara per due SI al referendum per l’acqua bene comune e di mobilitare tutte le strutture del partito in vista della campagna referendaria.
Antonio Ricci
Democratici per l'acqua pubblica
2 Si convinti per l’acqua bene comuneSiamo convinti che l’acqua sia un bene comune e in quanto tale debba essere gestito dal pubblico.
Dall’inizio della raccolte delle firme per i tre quesiti referendari in difesa dell’acqua pubblica moltissimi militanti e circoli del partito democratico si sono impegnati in prima linea nella battaglia contro la privatizzazione dell’acqua.
Nasce con la spontanea presa di posizione di un numero sempre maggiore di circoli del PD una rete che sostiene i referendum: i “Democratici per l’acqua pubblica”.
Ora la nostra iniziativa ha l’obiettivo di invitare il PD nazionale a prendere posizione per un Si pieno e deciso sui 2 referendum in difesa dell’acqua bene comune approvati dalla Consulta.
Chiediamo inoltre che il PD mobiliti tutte le strutture del partito in vista della campagna referendaria.
Pensiamo che per raggiungere il quorum sia necessaria la mobilitazione di tantissimi cittadini ma anche di partiti organizzati come il nostro partito.
Crediamo che il Pd, in questa fase di difficoltà debba riappropriarsi di questo tipo di battaglie di civiltà: è il momento delle scelte chiare e di stare tra la gente.
Ti chiediamo di sostenerci e aderire alla nostra azione anche diffondendone i contenuti.
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Democratici per l'acqua pubblica Scarica e diffondi la lettera con cui ti invitiamo ad aderire alla nostra iniziativa: 2 Si per l’acqua bene comune anche dal PD
1 commento:
Concordo pienamente, il partito democratico non ha una presa di posizione sul referendum, non se ne occupa, i circoli dovrebbero avere molto più coraggio e prendere l'iniziativa. Mila Fiori iscitta al PD di trento
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