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Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

venerdì 20 febbraio 2009

Razzisti? No, “solo” abbandonati!

In una società sempre più frammentata (la sinistra italiana, suo malgrado, ne è una buona rappresentazione…) sono sempre i più deboli a pagarne le conseguenze. Così in un paese CATTOLICISSIMO ma anche assopito, ci si sveglia di soprassalto leggendo: “Chiampo: legato a un palo e filmato”, articolo che potrete trovare come primo commento di questo post e riguardante fatti avvenuti martedì scorso 17 febbraio.
In estrema sintesi: cinque ragazzini delle scuole medie (tre italiani e due africani) hanno voluto dare una “lezione” ad un loro coetaneo di origine indiana cercando di amplificare la bravata attraverso internet, diffondendo su You Tube immagini e filmati raccolti con i loro telefonini. Chissà.. le persone di mezza età ricordando le loro bravate giovanili, probabilmente penseranno: “Varda ti: ‘sti ani serimo pi poareti, ma a ‘sta stajon non vedevino l’ora de nar par strosi…”.

qui sotto proposte della Lega-Nord...





...il PD (sezione di Chiampo) vi invita invece a partecipare a conferenze, riunioni, convegni...







Buona riflessione a tutti!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Legato a un palo con lo scotch e filmato

Denunciati cinque ragazzini delle medie a Chiampo. Vittima un coetaneo di origini indiane Volevano vedersi su You Tube. Tre italiani, un magrebino e uno zairese gli aggressori CHIAMPO. Più che un assalto razzista una sessione multirazziale: quello del Magreb legava il piccolo indiano al palo, il rappresentante dello Zaire filmava con il «telefonino», tre coetanei italiani aiutavano a tener fermo il «condannato». Una danza pellerossa quella che martedì mattina in piazza Madre Maria Merloni a Chiampo metteva in scena il supplizio di un vero piccolo indiano prima che la campanella suonasse l’inzio delle lezioni. Nastro isolante per la bisogna, un palo del parcheggio scelto al posto dell’albero che pure c’era ma non hanno usato per non consumare il nastro.
Lì lo hanno legato, sbeffeggiato per bene e poi slegato in tempo per non fare tardi in classe. Qui le versioni differiscono, a cominciare dai tempi della liberazione che gli «aggressori» pure si attribuiscono (per altri sarebbe stato liberato da adulti di passaggio), ma che non spiegano se il piccolo indiano ha fatto davvero tardi in classe o se era talmente spaventato all’idea del ritardo da raccontarlo subito. Fatto sta che il ragazzino, giunto in classe trafelato, spiffera tutto alla maestra.
Comincia così un caso che è difficile da definire: piccoli leghisti che giocavano a fare gli indiani? Piccoli indiani che giocavano ai leghisti nel Bronx conciaro più incasinato dal punto di vista entnico del nordest italiano? E invece no, probabilmente è la paranoia adulta da comportamento corretto che prende tutti quando queste cose vengono fuori.
Per loro, per i bambini il più vecchio dei quali ha 14 anni e il più piccolo (la vittima) 12, si è trattato di una normale «lezione da dare», un piccolo supplizio pedagogico da infliggere a quel «compagno indiano rompicoglioni».
Eppure, sui cinque ragazzini di scuola media si sono aperte le cateratte del giudizio universale: genitori e bambini convocati dai carabinieri e presi a verbale, scotch e telefonino sequestrati, un circostanziato rapporto da spedire al tribunale dei minori e, su tutto, quell’orribile aggravante di averlo fatto allo scopo di diffonderne le immagini su You Tube. «Certo che volevamo andare su You Tube» hanno ammesso i ragazzi, con l’aria di dire «altrimenti che cosa lo facevamo a fare?»
Martedì l’episodio, ieri l’esplosione. Ci sono voluti due giorni perché la pentola dello stegno andasse in pressione, e adesso il tappo fischia che è un piacere. A Chiampo, ieri, le pattuglie dei vigili urbani e dei carabinieri giravano per le strade come non avevano mai fatto prima, le tv locali riprendevano il luogo del misfatto, i giornalisti intervistavano e la preside della scuola, una scrupolosa insegnate, si offriva fiera di aver fatto suo dovere.
I ragazzini, in tutto questo baillamme, come al solito erano in strada a fare lo slalom in bici tra le macchine e i passanti, raccontandosela, ridendo forte, contenti della festa che avevano scatenato.
Uno dei cinque lo becchiamo anche noi sulla base di un sommario identikit allegramente offerto da un gruppo di compagni: guanti neri, bici Bmc e un cosa intorno al collo. Eccolo, biondo, duro come si deve essere, con l’occhio sfuggente già puntato alla fase due, la vendetta. «Quando lo ritrovo lo faccio netto».
Ma come, ti hanno portato in caserma, ti faranno un mazzo così e tu vuoi ricominciare? «Beh, l’unica incazzata da far paura era la mamma». E per il resto? «Il resto cosa?» L’indiano? «L’indiano è uno stronzetto». «Sono i peggio» aggiunge il vicino, «loro e gli slavi» fanno eco gli altri. Ormai è un dibattito pubblico dal quale si deduce quanto segue: che i nostri piccoli razzisti hanno un’idea confusa delle razze: primo, il biondo non sembra sapere che c’era anche un nero nel gruppo, non lo aveva individuato come tale, «il papà è bianco» obietta; secondo, nega risolutamente che ci fosse un marocchino, «chi? Mohamed?».
L’apparecchio dentale gli brilla in bocca crudele come quasi a tutti qui, bambini paradontati e ben vestiti, non fa differenza nemmeno il colore della pelle: quel che il piccolo impunito e gli altri Franti come lui sembrano invece avere ben chiaro in testa è una personale e precisissima geografia etnica che prescinde dai colori e dai valori per rifarsi solo ai comportamenti: «gli indiani sono i più antipatici, se fai qualcosa a uno te li ritrovi addosso in cento», «anche gli slavi (?), ma meno». Dagli del bullo, dagli da seguire la Dandini sul Tre, dagli anche quattro scapaccioni, ma non dargli del razzista.

Anonimo ha detto...

Tarzan lo fa
Kronos/Lo Vecchio/Marini (1978), canta Nino Manfredi

Cerca d'esser serio
vieni giù dal lampadario,
ma che modo di giocare è questo qua!

Ma Tarzan lo fa!
Ma Tarzan lo fa!

Lascia stare mamma
se non vuole far la scimmia,
per giocare un altro modo ci sarà!

Ma Tarzan lo fa!
Ma Tarzan lo fa!

Rit: Qui non è la giungla,questa è una città!
Voglio una foresta come ha Tarzan!Pensa che spavento tutto un mondo di elefanti,di leoni, coccodrilli e scimpanzè!
Va be', va be', ma tu ce l'hai con me!

Vatti a rivestire
ti vuoi proprio raffreddare
perchè vuoi girare nudo non si sa!

Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!

Smettila di urlare
con il gatto non lottare
va a finire, lo vedrai, ti graffierà!

Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!

Slega tuo fratello
dalla sedia del tinello:lui la faccia da bandito non ce l'ha!

Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!

Rit...

Ora, avanti, basta!
Questa sera sei una peste:stai attento che Tarzan lo fa papà!
E allora vedraiche fine farai!
Va be', va be', ma tu ce l'hai con me!

Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!
Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!
Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!
Ma Tarzan lo fa!Ma Tarzan lo fa!

La squadra

La squadra