Ti ho perso lungo i solchi della vita,
O mio unico amore,
Dio di giacenza e di dubbio
Dio delle mitiche forze
Dio, Dio sempre Dio
Che sei più forte degli amplessie dei teneri amori.
Che fai crescere le fontane
Che appari e dispari come un luogotenente del destino.
Perderti è come perdere la speranza
Ed io ti ho perduto non una ma un milione di volte
E ritrovarti è come sorgere dall'eterno peccato
Per vedere le falle della vita ma anche le tue mobili stelle:
Tu sei un Dio di amore.
2 commenti:
Volevo condividere con il gruppo la triste notizia della morte di Alda Merini.
Una guida spirituale che mi ha fatto scoprire il prezzo della libertà.
Una persona che ha valicato alcuni limiti dell'esistenza umana e ha
raccontato a noi poveri mortali la magia di un mondo sfavillante,
fatto di spirito e carne.
Credo che l'Italia di oggi abbia bisogno di riscoprire punti di
riferimento come personalità così originali.
A discapito di una società di massa che fa della omologazione una
chiave di riconoscimento collettivo, dovremmo esplorare la diversità
del genere umano, superando le iniziali difficoltà di lettura.
Anche la politica accolga la diversità e la minoranza non solo come un
valore da proteggere bensì da valorizzare.
Aprirsi al diverso significa essere consapevoli che la libertà di cui
stiamo parlando non è la libertà di molti, nè tantomeno di una
maggioranza, (e nemmeno del 70% degli italiani....) ma deve essere la
libertà di tutti.
Questo potrebbe essere un punto di partenza per interrogarsi su che
società vogliamo, su come vogliamo considerare quelle componenti a
prima vista scomode.
Alda Merini mi ha fatto accettare il lato oscuro insito nell'uomo, il
male non come presenza esterna ma come dimensione dell'abisso che può
abitare dentro di noi.
Qualsiasi cosa fosse per te Dio, ti auguro di trovare in Lui la pace che meriti.
Ciao Alda, ci mancherai.
Con affetto. Elena
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