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Buongiorno a tutti,
io sarò veramente molto veloce.
Credo che l'Alleanza per l' Italia (http://www.alleanzaperlitalia.it/) deve diventare anche l'alleanza per l'impresa, l'alleanza per l'economia, l'alleanza per le professioni.
Dobbiamo essere vicini a chi veramente lavora e produce nel paese.
Io sono un "nuovo" della politica prestato alla politica, però ho visto in questa iniziativa la voglia di creare (io sono un uomo dell'impresa, sì...) qualcosa che mancava nel paese, tante persone di buona volontà che ci hanno messo la faccia.
In un mondo di pecore, avere la voglia di metterci la faccia non è semplice, quindi ringrazio gli altri e voi che siete qui perché credo che sarà un'avventura molto interessante per il paese. Grazie.
Massimo Calearo (con Francesco Rutelli)
1 commento:
Nell’iniziativa di Rutelli, che per sua stessa ammissione era studiata da tempo, non vedo una proposta capace di competere con il profilo popolare e riformista del Pd né in grado di raccogliere la sfida di un’identità plurale solo perché mette insieme Donato Mosella e Giorgio La Malfa. E non si fa un partito riformista solo perché si continua impropriamente ad appiccicare al Pd, come fa Bruno Tabacci, l’etichetta di partito socialdemocratico.
L’ho già detto, quella di Rutelli (e Calearo) mi sembra un’operazione di posizionamento personale a cui manca l’ambizione di un disegno politico che risponda ai problemi della democrazia e della società italiana. Anche per questo sarebbe davvero curioso se chi oggi lascia il Pd immagina di tornarci a breve nelle vesti di alleato e trattare perciò fin d’ora riconoscimenti e partnership.
A differenza dell’Udc e dell’Idv, con le quali stiamo ragionando sul tema delle alleanze, della neo formazione di Rutelli - che anche questa volta non si è presentato alle primarie - non si conoscono la consistenza e il reale consenso elettorale.
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