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Sembra che l'On. Massimo Calearo (mozione Franceschini) abbia deciso di lasciare il PD e che l'abbia detto mezzo stampa sostenendo che "l'hanno invitato a partecipare... lui può fare quello che vuole". Forse Massimo non ricorda quella famosa canzone che dice:
Bisogna saper perdere
non sempre si può vincere
dal sito del PD Veneto
«Rispetto la decisione di Calearo di uscire dal Pd. Ora lui rispetti gli elettori del Pd e si dimetta da deputato». Così Rosanna Filippin, candidata per la mozione Bersani alla segreteria veneta del Pd, commenta l’uscita di Massimo Calearo Ciman dal partito.
«Calearo ha motivato la sua uscita dal Pd come una scelta di coerenza – prosegue Filippin -. Mi auguro che, con la stessa coerenza, decida di dimettersi da deputato, poiché è stato eletto con le liste bloccate: è in Parlamento perché gli elettori hanno votato il Partito Democratico, non perché hanno votato Calearo».
«Resto comunque perplessa – spiega Filippin -. Franceschini, il candidato di riferimento di Calearo alle primarie, ha accettato la proposta di Bersani di diventare capogruppo della Camera. Calearo, invece, se ne va, giudicando a priori l’operato di Bersani. Come ha giustamente commentato Filippo Penati, Calearo si è comportato come chi va al ristorante e si alza dal tavolo dicendo che non gli piace il cibo, prima ancora di averlo assaggiato. Mi sembra un atteggiamento prevenuto, un processo alle intenzioni».
«L’uscita di Calearo dal Pd deve farci riflettere – prosegue Filippin -. Bisogna pensare a nuovi metodi per scegliere i dirigenti e i candidati per le elezioni, perché evidentemente c’è chi sale sul treno quando è in corsa e lo lascia quando cambia il macchinista».
«Inoltre, dico a Calearo che il futuro del lavoro, di quello dipendente e di chi rischia in proprio, sono al centro del progetto politico di Bersani e mio, nel caso venga scelta come segretario del Pd veneto» conclude Filippin.
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