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venerdì 20 novembre 2009
Si privatizza l'acqua per decreto.
Come purtroppo avevamo previsto il Governo ha posto la questione di fiducia sul Decreto 135, che, tra le altre cose, determina la privatizzazione del servizio idrico nel nostro Paese. È un gravissimo colpo di mano inferto ad uno dei settori più delicati dei sevizi pubblici, fatto contro i cittadini utenti, contro il Parlamento contro ogni buon senso amministrativo. Si è voluto bloccare di fatto ogni discussione di merito, impedendo alle tante obiezioni e contrarietà di emergere laddove era naturale emergessero: l’aula del Parlamento. La Lega, che si riempie la bocca di parole quali federalismo e autonomie locali, con questo provvedimento scippa agli enti locali un patrimonio di cultura amministrativa e di buon governo con le conseguenze che già si vedono laddove l’acqua è privatizzata: aumento delle tariffe, diminuzione degli investimenti, sistema idrico al collasso. In aula alla Camera il gruppo del Partito Democratico, prima che il Governo esplicitasse la volontà di porre la questione di Fiducia, ha posto in votazione la pregiudiziale di incostituzionalità. Pregiudiziale bocciata dalla maggioranza con soli 28 voti di scarto. Aspetto non trascurabile è la palese conflittualità che il decreto presenta nei confronti delle normative europee vigenti in materia. Proprio in questo momento diventa fondamentale essere a fianco di tutti i cittadini, degli enti locali, e di tutte i comitati sorti spontaneamente, per protestare contro questa legge che ci fa tornare indietro sia nella buona amministrazione che nel diritto all’accesso ad un bene fondamentale come l’acqua. La battaglia politica non si concluderà quindi con il voto di fiducia imposto al Parlamento, ma continuerà tra i cittadini e nelle sedi comunitarie.
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