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Chi dorme non piglia pesci: se non ti occupi della politica, la politica, o prima o poi si occuperà di te...

giovedì 11 luglio 2013

Un inchino del parlamento che potrebbe costare molto caro

Se non verrà fatta chiarezza, se il PDL non chiarirà al PD che c'è una netta separazione tra le vicissitudini del governo e quelle del leader Silvio Berlusconi, il governo Letta potrà pur procedere, forse, anche dopo la sentenza di terzo grado della cassazione, ma si acuirà la lontananza tra l'elettorato del PD e la dirigenza stessa. Un effetto è stato visto proprio qui a Chiampo durante le recenti amministrative.

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Di seguito riportiamo un'intervista rilasciata oggi dal dimissionario presidente del Partito Democatico


«Non si può assecondare eversione istituzionale del Pdl»
di Giovanna Casadio - da La Repubblica


«Il Pd è sempre stato una sentinella contro la deriva berlusconiana, non possiamo venire meno al nostro compito di presidio democratico». Rosy Bindi ha detto "no" alla sospensione dei lavori parlamentari, lasciando l'aula di Montecitorio.

Bindi, perché non ha partecipato al voto?

«Il Pd non dovrebbe mai assecondare gli atteggiamenti di eversione istituzionale del Pdl. Il centrodestra ha attaccato la Cassazione, ha minacciato di bloccare i lavori parlamentari per alcuni giorni. È vero che lo stop delle commissioni e dell'aula è stato di un pomeriggio, ma il significato politico non cambia. Inoltre con il nostro comportamento in aula, abbiamo assecondato i "falchi" del Pdl: non dovevamo offrire sponda agli irresponsabili».

Il Pd ha fatto un errore?«Il Pd deve sciogliere un nodo che ci portiamo dietro da quando abbiamo dato vita a questo governo. Una cosa è la lealtà a Letta, altra è annacquare il nostro profilo alternativo alla destra e soprattutto la nostra contrarietà assoluta ai comportamenti berlusconiani, che sono improntati al conflitto tra i poteri dello Stato e alla pretesa di bloccare il corso della giustizia».La sentenza Mediaset a fine mese accelererà una crisi di governo?
«Chi si proclama innocente dovrebbe auspicare una decisione veloce e non invocare il diritto alla prescrizione. Ci si lamenta sempre della lentezza della magistratura nei processi. Nella passata legislatura presentai un disegno di legge perché i processi per i politici abbiano tempi velocissimi, non per privilegiare i politici ma per assicurare ai cittadini che chi li rappresenta o li governa sia affidabile. Auguro a Berlusconi di essere assolto: perciò se arriva presto la sentenza, è meglio per tutti. Di certo, questa è una fase molto difficile e pericolo sa per il Pd: non può mancare il sostegno leale al governo ma non è possibile neppure condizionare le prospettive del partito, peraltro in una fase congressuale, rinchiudendolo nello stato di necessità rappresentato dall'alleanza di governo con Berlusconi. Non possiamo compromettere il nostro profilo politico».I Democratici non reggono una maggioranza con Berlusconi?
«Noi abbiamo un atteggiamento molto responsabile. Ma era necessaria una decisione collegiale del gruppo parlamentare. Alcuni democratici si sono astenuti, altri non hanno votato. Ma anche quelli che sono stati disciplinati erano in grande sofferenza. Una cosa così impegnativa, meritava una discussione adeguata».È indispensabile per il Pd cambiare maggioranza?
«Il governo deve fare cose importanti per il paese. Ma non possiamo accettare che questa fase diventi una camicia di forza, perché così rischiamo di morire. Non sarà il Pd a mandare in crisi Letta. Però se il Pdl puntasse a una crisi di governo, in Parlamento si possono sempre cercare altre soluzioni. Comunque non si va a votare con questa legge elettorale: il Pdl se lo metta bene in testa».Il suo è un "j'accuse" al partito?
«No. Non votare è stata una sofferenza. Sono uscita dall'aula perché la tentazione più grande era di intervenire dissociandomi. Ho evitato. Ci vuole responsabilità in questo momento, è vero. Ma di subire il ricatto del Pdl non me la sono sentita. Nonostante il mio no alle larghe intese, al governo ho assicurato il voto di fiducia e la lealtà che non è mai venuta meno. Però ho detto che avrei presidiato il profilo alternativo del Pd e rifiuto l'equivoco della pacificazione».

1 commento:

Guglielmo Epifani ha detto...

Dice così però il Pd ha accettato la sospensione dei lavori parlamentari per il pomeriggio di ieri.

«I nostri gruppi hanno respinto la richiesta di sospensione per tre giorni. Di fronte alla domanda di un aggiornamento dei lavori per permettere la riunione dei gruppi del Pdl, abbiamo accettato, come del resto si è fatto tante volte in passato, anche per noi».

La decisione però è stata criticata anche da diversi vostri deputati: come risponde a chi dice che si è sbagliato a dimostrare tale accondiscendenza?

«Non c`è stata alcuna accondiscendenza nei confronti dell`idea di sospensione. Il Parlamento ha lavorato fino alle quattro del pomeriggio e riprende i lavori domattina. C`è stata una discussione all`interno della nostra presidenza e tutti erano d`accordo nella chiusura anticipata alle quattro. Una scelta che ora ci mette nella condizione di poter dire al Pdl adesso basta».

La squadra

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