dagli eventi politici ...
….a quelli sportivi
dai fatti di cronaca locale…
… a quelli di cronaca internazionale.
Vi invitiamo a votare su un sito certamente più significativo del nostro (clicca qui) il fatto che quest’anno più vi ha colpito, eventualmente integrando di seguito se non avete trovato, tra i dieci, l’evento dell'anno.
L’anno che verrà sarà sicuramente un anno di riforme: riforme di cui il paese ha bisogno, riforme che i numeri consentono.
A nostro avviso arriverà anche il tanto desiderato federalismo.
Possiamo comunque già prevedere che sarà un federalismo formale e vuoto di contenuti. Con tutta probabilità sarà passato per “FEDERALISMO PERFETTO” ossia per un federalismo che risolverà come per incanto ogni problema nel nostro paese. Questa previsione viene fatta a ragion veduta: è stato forse risolto il problema dei rifiuti nell’interland napoletano? Ed in Sicilia è stato risolto? La Social Card elargita ( in riferimento al coefficiente ISEE dell’anno scorso) aiuterà gli indigenti ad arrivare alla fine della quarta settimana? Gli sconti di 2000 euro sulla bolletta di luce e gas saranno paragonabili alla riduzione del 30-40% delle buste paga degli operai in cassaintegrati? A cosa servirà pagare un pieno di benzina 20 euro in meno al precario che ha perso il suo lavoro?
Secondo i molti tesserati del PD che hanno deciso di partecipare attivamente alla politica del proprio comune di residenza e di condividere con questo partito le PROPRIE OPINIONI e che non si rassegnano all’idea di vedere il proprio paese scivolare in forme anomale di democrazia, questo governo dovrebbe impegnarsi di più!
In particolare il Nostro Presidente Italiano del Consiglio dovrebbe sciogliere il Lodo Alfano e tornare tra noi perché in queste condizioni una riforma della giustizia portata a termine dal centro-destra a colpi di maggioranza… fa riflettere.
4 commenti:
http://lanuovaferrara.repubblica.it/dettaglio/Assolto-per-lomicidio-dellex-moglie-dopo-sentenza-confessa:-Lho-uccisa-io/1569955
L'uomo era stato assolto con sentenza definitiva a febbraio. Adesso, nonostante la confessione, non potrà più essere processato
di Gioele Caccia e Daniele Predieri
(Breve riassunto)
Le Feste di Natale hanno riacceso in lui il tormento di questi ultimi anni. Un pensiero fisso, il suo, rivolto alla morte dell’ex moglie, Giada Anteghini. Per quel decesso, Denis Occhi, 33 anni, processato per omicidio, è stato assolto con sentenza definitiva. Ma i suoi pensieri lo tormentano ancora. A Natale, a Capodanno. Così ha deciso di rivelare il suo segreto. Il 2 gennaio, venerdì scorso, si è presentato in questura a Ferrara e davanti agli ispettori di turno della polizia, sorpresi ed allibiti, ha dichiarato: «Voglio confessare l’omicidio di mia moglie».
Giada Anteghini, 27 anni, era stata aggredita il 25 novembre 2004 nella casa che divideva col nuovo compagno e massacrata durante il sonno nella camera accanto a quella dove dormiva la figlia di 6 anni che aveva avuto con Occhi. La donna, entrata subito in coma per la gravità delle ferite alla testa, era morta 14 mesi più tardi. Denis Occhi in un primo momento aveva confessato il delitto, ma subito dopo aveva ritrattato. Al processo di primo grado l'uomo era stato condannato a 20 anni, ma la Corte d'appello, a febbraio del 2008, aveva rovesciato la sentenza e lo aveva assolto.
Gli ispettori di turno in questura hanno colto all’istante la gravità di quelle dichiarazioni e «hanno preso a verbale» Occhi - come si dice in gergo - raccogliendo la sua autoaccusa con l’a ssistenza di un legale d’ufficio. Autoaccusa che, per paradosso, non cambierà nulla della sua vita attuale: Occhi, infatti, pur confessando l’omicidio non potrà più essere processato per questo fatto, per il principio del «ne bis in idem», affermazione fondamentale del diritto internazionale che significa «non due volte per la medesima cosa». Nessun nuovo processo, dunque, nessuna sentenza che potrà portarlo in carcere.
nel nostro sistema giudiziario la revisione di un processo prevista all’articolo 629 del codice di procedura penale è possibile solo qualora la persona «condannata» (e non assolta) presenti nuove prove per tentare di ottenere il prosciogliemento dal reato per cui è stata punita. Il paradosso e l’apparente assurdità del caso Occhi, destinato - si può già ipotizzare - a diventare un precedente giudiziario nazionale (e forse non solo), è che non è possibile chiedere ed ottenere il rifacimento di un processo per la situazione contraria, cioè per una persona assolta che chiede un nuovo giudizio per essere condannata. Sarebbe, secondo gli esperti, il sovvertimento basilare dei principi del diritto. Si tratta di una circostanza non prevista neanche in altri ordinamenti, pertanto è improprio persino parlare di «buco normativo». Difficile “saltare” un principio cardine del diritto.
Gli inquirenti si trincerano dietro il «no comment» e rimandano alla copiosa documentazione processuale...
Omicidio Reggiani: niente ergastolo perchè si è difesa
Nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte ha condannato il giovane romeno a 29 anni di reclusione, i giudici scrivono: "La Corte, pur valutando la scelleratezza e l' odiosità del fatto, commesso in danno di una donna inerme e, da un certo momento in poi esanime, con violenza inaudita, non può non rilevare che sia l'omicidio, sia la violenza sessuale, limitata alla parziale spoliazione della vittima e ai connessi toccamenti, sono scaturiti del tutto occasionalmente dalla combinazione di due fattori contingenti: lo stato di completa ubriachezza e di ira per un violento recente litigio sostenuto dall'imputato e la fiera resistenza della vittima".
Secondo la terza Corte di assise "in assenza degli stessi (i due fattori contingenti) l'episodio criminoso, con tutta probabilità, avrebbe avuto conseguenze assai meno gravi".
http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-3/sentenza-cassazione/sentenza-cassazione.html
(Breve riassunto)
I giudici hanno accolto la richiesta del padre di Eluana Englaro: sua figlia potrà morire. La Cassazione ha autorizzato i medici a sospendere l'alimentazione alla donna in coma da 17 anni. "Viviamo in uno stato di diritto", ha commentato a caldo la sentenza Beppino Englaro, il padre della donna ricoverata nella casa di cura Beato Talamoni a Lecco.
Con una sentenza che ha suscitato commenti discordanti e, una volta ancora, ha spaccato l'Italia in due, diventa definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che, già nel luglio scorso, aveva autorizzato la sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione artificiale ad Eluana. Il ricorso presentato dalla Procura contro la sentenza di Milano è stato giudicato "inammissibile, per difetto di legittimazione all'impugnazione".
Dopo aver ricostruito la volontà di Eluana grazie a numerose testimonianze e aver stabilito che il coma è irreversibile, l'autorizzazione a sospendere l'alimentazione da parte dei giudici di Milano torna quindi valido. Immediatamente e senza la possibilità di altri ricorsi.
Eluana, che ha compiuto 38 anni, lascerà presto le suore che l'accudiscono dal 7 aprile del 1994 in una casa di cura privata a Lucca e sarà trasportata in una clinica per le ultime ore di vita. Accanto avrà un medico e, come sempre, suo padre.
http://www.medicinalive.com/costume/bioetica/caso-englaro-ministro-sacconi-ricorso-formula-esecutiva/
La politica
prova ancora una volta a mettere
i bastoni tra le ruote
della giustizia,
e come nuovo terreno di scontro sceglie il caso di Eluana Englaro. Con un atto di indirizzo alle Regioni emanato dal
Ministro al Welfare
Maurizio Sacconi,
si impone di non interrompere la nutrizione a qualsiasi tipo di malato. E’ indiretto il riferimento al caso Englaro, ma più che evidente.
A denunciarlo è l’amministratore delegato della casa di cura “Città di Udine” Claudio Riccobon, il quale, in una conferenza stampa, ha parlato di una
"incursione del Ministro Sacconi, che non intacca la validità del decreto della Corte d’appello di Milano e della corte di Cassazione."
Ma anche di un “intervento intimidatorio” ai microfoni di Radio Uno. I riferimenti a questo caso dell’atto ministeriale sono evidenti, anche perchè non è un caso che siano arrivati proprio ieri. Secondo l’iter che Eluana stava seguendo infatti, senza quest’intervento, a quest’ora sarebbe già dovuta essere nella casa di cura, per iniziare il percorso per interrompere l’alimentazione. Infatti, come ha dichiarato sempre Riccobon, la donna sarebbe già dovuta arrivare all’alba nel capoluogo friulano, ma l’autoambulanza che la doveva trasportare non è potuta partire a causa dell’intervento di Sacconi.
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