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domenica 30 novembre 2008

Solare e doppi vetri più cari stop agli incentivi per l'efficienza - ambiente - Repubblica.it

Solare e doppi vetri più cari STOP agli incentivi per l'efficienza - ambiente - Repubblica.it
Qui (in versione parziale) o sul nostro sito (sezione "Download") potete scaricare il decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo, che rende più complesso l’accesso agli incentivi... si passerebbe attraverso una pratica burocratica più complessa.

  • MAIL AL SITO DEL GOVERNO
Scrivi anche tu al Governo cliccando sul sito: http://www.governo.it/scrivia/scrivi_a_trasparenza.asp,

chiedi spiegazioni e l'immediata cancellazione dell'art. 29 inerente agli sgravi degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici.


Fac simile da scrivere nel testo:

Vorrei avere spiegazione scritta dei motivi che hanno portato ad approvare l'art 29 del decreto legge n.185 del 28 novembre 2008. Esso rende più difficile e meno efficace l'accesso agli sgravi al 55% degli interventi di riqualificazione energetica sugli edifici. Essendo una delle pochissime iniziative concrete fatte dal Governo per risparmiare energia e rispettare gli impegni presi con il protocollo di Kyoto, chiedo che l'iniziativa venga ripristinata. Grazie.

Insieme

SI PUO' FARE

1 commento:

Anonimo ha detto...

C’è un settore nel quale l’appello di Berlusconi a non ridurre gli acquisti rimarrà disatteso. Parliamo delle tecnologie per il risparmio energetico – caldaie a condensazione, solare termico, infissi, isolamento termico, pompe di calore efficienti, caldaie a biomassa – per le quali si utilizza la detrazione fiscale del 55%. Si tratta di una norma introdotta da Bersani che stava ottenendo un buon successo come dimostrano i 230.000 interventi realizzati tra il 2007 e il 2008 con riduzioni delle importazioni di combustibili e delle le emissioni di CO2. Lo slancio nei comparti dell’efficienza ha poi evidentemente comportato benefici economici e occupazionali per le aziende del settore.

Si possono stimare in 0,5 miliardi di euro le maggiori entrate derivanti dall’emersione del lavoro sommerso e dall’incremento dell’Iva, una cifra cioè dello stesso ordine di grandezza dei maggiori incentivi per l’efficienza energetica. Le mancate entrate legate al passaggio dalla detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie alla detrazione del 55% per gli interventi legati all’efficienza energetica sono infatti stimabili in 0,63 miliardi euro nel biennio 2007-8. Questi numeri evidenziano come, anche dal punto di vista strettamente economico, il provvedimento comporta un impatto minimo sulle casse dello Stato, oltre a garantire minori importazioni di combustibili e un taglio delle emissioni.

Secondo il decreto legge 185/2008 approvato venerdì 28 novembre dal Governo, l’accesso agli incentivi passerebbe attraverso una pratica burocratica più complessa ma soprattutto verrebbero posti limiti massimi di spesa di 82,7 milioni di euro per il 2008, 185,9 milioni per il 2009 e 314,8 milioni per il 2010. Ipotizzando che queste cifre coprano le minori entrate misurate come differenza tra le detrazioni al 36% e quelle al 55%, la somma prevista per il 2008 coprirebbe solo un quarto degli interventi effettuati. Se invece, come è più probabile, il tetto si riferisce alla quota annuale dell’intero 55% si coprirebbe solo un terzo degli interventi del 2008, 2009 e 2010 nell’ipotesi di mancata crescita degli interventi.
E’ evidente che un simile provvedimento presterebbe il fianco a una valanga di ricorsi per cui probabilmente verrà rivisto.

E tutto questo mentre oggi a Poznan si apre la 14a Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e inizia il mese decisivo per le scelte europee sul pacchetto 2020.
L’Italia si presenta a questi appuntamenti criticando gli impegni da assumere e contemporaneamente smantellando alcuni dei provvedimenti più innovativi di riduzione delle emissioni di CO2, con l’attacco alle detrazioni fiscali seguito a quello alla certificazione energetica degli edifici. Mentre Francia e Germania, ad esempio, rafforzano il pacchetto anticrisi proprio con misure a favore dell’efficienza energetica nell’edilizia.
Comunque, considerati i vasti interessi toccati - cittadini, piccole imprese, industrie dell’efficienza - e vista l’assurdità di una manovra retroattiva è presumibile che contro questo provvedimento si scatenerà una forte reazione.

Penso sia importante che il PD su tale argomento faccia un lavoro di diffusione e informazione verso i cittadini.

La squadra

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